La grande “euro-giravolta” dei grillini

La grande “euro-giravolta” dei grillini

Epocale è stata la giravolta in questi giorni del Movimento 5 Stelle e del suo principale esponente Beppe Grillo.

Partiamo con ordine: il 9 gennaio 2017 sono terminate le votazioni sul Sistema di partecipazione online “Russeau”. Gli iscritti al portale si sono espressi per il cambio del gruppo politico europeo come auspicato dal leader passando dall’EFDD di Nigel Farage all’ALDE di Verhostadt, liberista in economia, che ha inglobato esponenti della politica italiana come Mario Monti, Francesco Rutelli, Stefania Giannini e credetemi che bastano soltanto questi tre nomi per capire di che pasta è fatto quell gruppo. Tornando ai risultati della votazione, dei 40.654 iscritti certificati, hanno votato per il passaggio all’ALDE il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti mentre 6.444 iscritti hanno votato per la permanenza nell’EFDD ed infine 2.296 hanno votato per confluire nei non iscritti. Nel pomeriggio Beppe Grillo manda i saluti al suo ex alleato Farage:

Dear Nigel,our paths have taken a different route.You obtained the victory of UKIP’s main battle: the leaving of the European Union by the UK. An extraordary result that would never have arrived without your leadership. And I’m glad it came through a referendum, the maximum expression of the popular will. The 5 Star MoVement’s battle has yet to come, and to win it we evaluated to go to another political group in the European Parliament because, in this way, we think we can deal with more concentration both, you and us, the next challenges. I wish you the best and hope that our paths will cross each other again, maybe when you will be an ambassador of the United Kingdom to the United States, as advocated by the President-elect Trump.We can change this world. With affection and esteem, Beppe Grillo.

Il giorno dopo, martedì 10 gennaio 2017, succede dell’incredibile: Guy Verhostadt rompe l’accordo firmato pochi giorni prima della famosa consultazione online ( 6 gennaio 2017) e decide di tornare sui propri passi rinegoziando, a caro prezzo, il rientro nel gruppo EFDD di Farage, il quale li ha subito “obbligati” ad indire un referendum sulla moneta unica. L’11 gennaio 2017, Grillo dal proprio blog si sfoga accusando i poteri forti di avergli sbarrato la strada di entrare a far parte del terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo.

Ricapitolando: prima i grillini hanno indetto una consultazione online per passare nell’ALDE, gruppo liberale europeista a favore dell’Euro e delle attuali politiche europee. L’ALDE il giorno dopo ci ripensa rompendo l’accordo fatto qualche giorno prima della consultazione online. Grillo rimasto improvvisamente con le mani in mano si ritrova costretto a rinegoziare  il ritorno nell’EFDD di Farage che è un partito euroscettico e contrario a queste politiche europee.

Il bello di tutto ciò è che non è la prima volta che accadono questi tipi di “ripensamenti” (ed uso questa parola per non essere troppo critico). Ad esempio una volta erano “forcaioli” mentre oggi sono diventati garantisti per timore dei guai romani. Oppure, sono attualmente contrari alle sanzioni alla Russia e poi hanno accusato il Presidente Putin di essere un criminale (lo fece Alessandro Di Battista in tv a “Piazza Pulita” accusandolo di aver fatto una strage di civili in Siria). Dimenticavo: il tutto condito da una ricerca di un accordo, pochi giorni dopo, con chi è stato favorevole alle sanzioni stesse (Verhostadt).

Tutto questo è un vero peccato. L’exploit grillino può tramutarsi in un prossimo tonfo elettorale se non faranno presto chiarezza ideologica e soprattutto politica su determinate nonché importanti questioni. Staremo a vedere.

Alessandro Meschini

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